Konotop è una città ucraina di 85mila abitanti situata nella regione di Sumy, al confine con la Russia. La città si trova lungo il principale tracciato che collega la capitale Kiev a Mosca. Gli abitanti di Konotop conducono una vita ordinaria fino all’alba dello scorso giovedì 24 febbraio, quando la città viene raggiunta dall’avanzata militare russa. La popolazione si ritrova improvvisamente la guerra fuori dalla porta di casa.
Una testimonianza diretta ci arriva da fra Romuald, giovane parroco di Nostra Signora di Fatima, a Konotop, unico convento dei frati minori situato nell’Ucraina nord-orientale. Nella comunità è lui a dividersi costantemente tra la testimonianza dei giorni di guerra e la febbrile attività di aiuto alla popolazione. Le sue parole descrivono una situazione surreale, un ribaltamento della quotidianità che ha provocato morti e feriti. E tanta paura rispetto al domani.
Fra Romuald ha descritto il passaggio della guerra come uno tsunami: nell’arco di ventiquattr’ore la città è passata dalla vita ordinaria al conflitto in strada, per poi tornare ad una normalità solo apparente. La sconfitta dell’esercito ucraino ha gettato nello sconforto la popolazione, e sebbene le forze militari russe si siano spostate verso l’interno e la bandiera gialloblu continui a sventolare nelle sedi istituzionali, il futuro mostra contorni quanto mai inquietanti.
Il convento ha da subito accolto chi aveva bisogno e continua a farlo. Si tratta per lo più di donne e bambini, persone che hanno bisogno di essere protette sia fisicamente che psicologicamente dalle ingiurie del conflitto. Le immagini che arrivano da Konotop mostrano i giochi dei bambini e le preghiere delle donne, al riparo del convento. I frati nel frattempo provvedono agli approvvigionamenti di cibo e medicinali, che distribuiscono nel loro rifugio ma anche nelle case in cui vivono anziani e persone fragili, costrette ad affrontare il dramma di questi giorni con le difficoltà connesse alle proprie vulnerabilità.
Nonostante le difficoltà e le terribili incertezze sul futuro del Paese, la vita va avanti anche a Konotop, dove i frati sono impegnati a tenere viva la speranza in un futuro di pace e solidarietà. La Fondazione OFM Fraternitas li sostiene con una raccolta fondi creata per aiutarli nella loro opera.